Gay & Bisex
tempo nuovo 2
di fermondo
29.12.2023 |
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"E stranamente mi venne la voglia di interpretare la donna che vedevo
Il mio corpo acerbo somigliava a quello delle giovani donne e allora indossavo l'intimo..."
A ben pensarci tracce di questa mia rivelazione le posso trovare già nella pubertà. Ricordo con quale inconsapevole ansia aspettassi di essere solo in casa.
Avevo trovato giornali porno nascosti sopra l'armadio dei miei genitori.
Non avevo mai visto corpi nudi di uomini e donne.
Il seno,la peluria tra le gambe degli uni e degli altri,i culi femminili stretti tra le mani del lui , il seno sino allora solo immaginato,il cazzo di lui così diverso dal mio pisello.
Grande gonfio che spariva tra le cosce di lei.
E stranamente mi venne la voglia di interpretare la donna che vedevo
Il mio corpo acerbo somigliava a quello delle giovani donne e allora indossavo l'intimo femminile che trovavo nei cassetti
Mi guardavo nello specchio e abbassavo le mutandine lentamente guardando il mio culetto sodo nello specchio.
Mi piaceva toccarlo,carezzarlo e arrivai a toccarmi con insistenza tra le natiche scoprendo che il mio buchetto era fonte di sensazioni strane,piacevoli
La curiosità, allora innocente ,mi portò a cercare sensazioni nuove e non le cercai toccandomi davanti ma solleticandomi dietro
Ricordo che cercai in cucina e trovai una,carota,grande Tornai davanti allo specchio e mi chinai mettendo il mio culetto in primo piano
Poggiai piano e strofinai leggermente la punta tra le natiche,le strinsi e sentii una sensazione di piacere che non capivo ma spinsi un po di più allargandomi .
Facevo fatica a superare la contrazione ,non voleva proseguire
L'istinto mi fece trovare una crema per le mani poggiata vicino, con il dito ne presi un poco e me lo portai sul buco piegandomi ancora di più Massaggiai lentamente e misi altra crema sulla carota.
Tornai a spingerla dentro e questa volta scivolò più facilmente.
Il dolore di quella quasi penetrazione mi fece smettere
Ma tornai ancora davanti allo specchio carezzandomi ancora più dietro che davanti spingendo il mio dito sempre più dentro.
Mi piaceva
Alla chiusura delle scuole mi portavano dai nonni in campagna
Era un continuo girare nei campi cercando frutta,passeri sui nidi,portando animali al pascolo.
Eravamo un gruppetto di adolescenti e qualche amico più grande di 15 ,17 anni
Ricordo che i grandi ,quando tutti insieme ci fermavano per fare i bisogni,ci prendevano in giro per le dimensioni del nostro pisello con quello che per loro aveva già assunto le sembianze di un cazzo
Peli intorno e dimensioni più evidenti
E io li guardavo,innocente e curioso
Un pomeriggio uscimmo io e Pietro, uno dei grandi che credo avesse 16 anni
Girando per le campagne,arrivammo ad un piccolo tunnel sotto la ferrovia
Pietro si abbassò i pantaloni e si muse ad orinare
Lo guardavo quel cazzo e lui se ne accorse
Mi chiamo vicino a lui dicendomi di non vergognarmi e di fare i miei bisogni anche io
Mi avvicinai e come abbassai i miei pantaloncini allungò una mano e mi calò anche le mutandine lasciandomi nudo.
La sua mano si poggio' sul mio sedere,prima piano e poi strinse le natiche facendomi un po male ma dandomi una sensazione ancora più forte di quella che mi procuravo davanti allo specchio
Mi tirò davanti a lui e toccandomi le natiche,allargandoleole e stringendo mi disse che avevo un culetto da donna
Ero preoccupato,intimorito eppure non so perché non mi opposi
Mi chiese di guardare tra le sue gambe e vidi il suo cazzo ancora più grande e rigido
Restai a guardare, ne ero catturato
Prese la mia mano e la portò sul cazzo
Duro,molle,vivo
Provai a staccarmi ma la sua presa si fece più forte
Mi fece girare piegandomi in avanti,non capivo, non reagivo
Poi ho sentito quella massa calda strofinarsi sulle mie natiche,la sua mano prendere la cappella e poggiarla sul buco
Strofino' il mio buco,paura,coscienza che qualcosa non andasse eppure quel calore ,quell'energia calda e violenta che non capivo ...mi piaceva
Ripresi il controllo e gridai,anche lui realizzò qualcosa e forse per paura che ci sentissero si ricompose e corse via lasciandomi con i pantaloni calati e una sensazione nuova
Passarono pochi giorni,il tempo che Pietro immagino' bastasse perché dimenticassi l'episodio e mi propose di accompagnarlo a recuperare il suo cavallo prima che facesse buio
Avevo già rimosso l'episodio e scoperto che,parlando con i miei coetanei, era un pegno che i piccoli pagavano ai grandi.
Era ,diciamo,normale
Chiacchieriamo, camminiamo un po
Ridiamo ricordando quanto successo qualche giorno prima
E io nella mia Innocenza ammisi che ancora ricordavo il suo cazzo così più grande del mio.
Si fermo' poggiandosi al riparo dei rovi ,abbassò i pantaloni e biancheria
Il suo uccello era già dritto
Non potei fare a meno di guardarlo
Mi invitò ad avvicinarmi,mi prese la mano e questa volte mi disse di muoverla indicandomi il movimento
Ed ancora la curiosità vinse e non ritrassi la mano ma iniziai quello che poi scoprii essere una sega.
Mi disse di non smettere ma anzi di aumentare la velocità che ci sarebbe stata una sorpresa
Ovviamente non capivo ma poi ho sentito delle contrazioni tra le dita e dalla cappella di quel cazzo eretto schizzo'fuori qualcosa che non conoscevo
Non era urina e seguirono altri spruzzi
Pietro emise un lamento sconosciuto, il cazzo iniziò a perdere consistenza ma mi pregò di non smettere
Le ultime gocce mi restarono sulla mano
Calde e dense.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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